"Da grande voglio fare...": i mestieri del porto

Dispatcher


Ciao, mi chiamo Guido e lavoro nel porto di Cagliari. In realtà il mare lo vedo davvero poco, perché la maggior parte del mio lavoro si svolge in ufficio, davanti ad un computer. Il mio compito, infatti, è quello di organizzare il piazzale, cioè il posto dove vengono caricati e scaricati i container: decido quanti mezzi operativi devono essere al lavoro e cosa devono fare. Mi capita anche di dover risolvere i problemi che si presentano, puntuali, in ogni giornata di lavoro. Spesso mi trovo a lavorare su due computer, mentre con una mano reggo il telefono e con l’altra la radio; lo confesso, a volte mi piacerebbe essere un polipo per poter gestire tutte queste cose insieme!

Manutentore


Io mi chiamo Dieter e vengo dalla Germania. Spiegare il mio lavoro in poche parole non è facile; diciamo che io controllo e riparo i mezzi del porto. Il “controllo” è come quando i vostri genitori fanno il tagliando all’automobile. Prendo un mezzo (per esempio uno straddle carrier) e programmo che quel giorno non lavorerà, lo porto in officina e verifico che tutto funzioni come si deve. Aggiungo l’olio nel motore, verifico la pressione dei pneumatici e così via. Il vero impegno scatta quando c’è qualcosa che si rompe improvvisamente e va riparato urgentemente, magari alle due di notte: ecco, lì bisogna essere veramente rapidi e preparati, in un porto come il nostro ogni minuto perso significa un vero problema.

Checker


Sono sempre stato una persona precisa, anzi precisissima... Ah scusate, non mi sono presentato (alla faccia della precisione...). Mi chiamo Bruno e lavoro al porto di Salerno. Dicevo che sono sempre stato una persona precisa e il checker è il lavoro che fa per me. Io registro tutti i container che entrano ed escono dal porto, tutti, ma proprio tutti e per fare questo mi muovo parecchio all’interno del terminal. Se un giorno mi verrete a trovare mi dovrete cercare sotto bordo nave, oppure vicino ai binari del treno, o anche all’ingresso del terminal o... Visto quanto viaggio?

Deckman


Salam, mi presento, sono Kamal. Salam è il saluto tipico del mio paese, il Marocco. Io vivo lì, a Tangeri e lavoro nel porto di questa magnifica città. Il mio compito al terminal è quello di seguire il lavoro della gru che carica e scarica container dalla nave, verificando che vengano rispettati i piani di lavoro e, soprattutto, la sicurezza. Sono moltissime le cose da tenere d’occhio durante le operazioni di sbarco e imbarco e, a volte, mi piacerebbe essere un gabbiano, come quelli che volteggiano su di me, per poter vedere tutto quello che succede dall’alto.

Manovratore treno


Salve, eccomi qui, sono Ambrogio, il manovratore del treno. Lo so, molti di voi si chiederanno cosa c’entra un treno con il porto, c’entra, c’entra, se no non sarei qui. Bene, immaginate che da una nave, al porto di Gioia Tauro, vengano scaricati 300 container. Immaginate ora che questi 300 container debbano arrivare a Milano. Se li carico, uno per uno, su di un TIR mi serviranno 300 camion per trasportarli; se invece li carico sopra ad un treno ne servirà... soltanto uno! Ci stanno tutti su di un treno, capite? 300 camion in meno sulle strade, meno inquinamento, meno traffico, meno rumore. È quello che viene chiamato trasporto intermodale, ovvero si trasportano i container con mezzi diversi, ad esempio nave + treno, oppure nave + camion + treno. Anche voi potreste, senza saperlo, fare un trasporto intermodale di voi stessi: se per andare a scuola fate un pezzo di strada con il monopattino e poi prendete un autobus avete fatto un trasporto intermodale monopattino + autobus.

Operatore Straddle Carrier


Avete mai guidato un aggeggio con quattro zampe lunghissime, un gancio potente sotto la pancia, e con una cabina che sta a dieci metri da terra? Beh, io si: si chiama straddle carrier ed è il mezzo che guido, ogni giorno, sul piazzale del porto, per spostare i container che arrivano in piazzale. Mi piacerebbe che ci faceste un giro, ma purtroppo solo piloti addestrati lo possono guidare. Comunque se passate per il porto di Gioia Tauro chiedete di Roberto, una foto vicino al mio “bestione” ve la faccio fare volentieri.

Gruista


Mi presento, sono Matteo, gruista al porto di La Spezia, la prima cosa che vi posso raccontare del mio lavoro è questa: per farlo bene non dovete soffrire di vertigini! Lavorare su di una gru richiede una grande precisione, è come stare seduti in cima ad un palazzo e dover spostare un’automobile giù nella strada: un lavoro tutt’altro che semplice! Pensate che bisogna fare un corso che dura più di un anno per essere autorizzati ad operare su di una gru di questo tipo.

Coordinatore operativo


Eccomi qui, sono Carlo, il coordinatore operativo. Sarebbe meglio chiamarmi “Generale”, perché proprio come un vero generale comando una serie di squadre che hanno il compito di vincere ogni giorno una battaglia: sbarcare ed imbarcare il maggior numero di container possibili. Il mio è un lavoro molto impegnativo, ma da grandi soddisfazioni quando, dopo una giornata di lavoro, vedi che tutto è filato liscio e che le squadre hanno collaborato per ottenere il miglior risultato possibile.

Ship Planner


Oi! Ovvero “ciao” in portoghese, è così che ci salutiamo, tra colleghi, ogni volta che inizia la nostra giornata di lavoro al porto. Ed è così che vi saluto io, Bartolumeu, ship planner nel porto di Lisbona. Cos’è uno ship planner? Presto detto: è colui che deve stabilire come vanno caricati o scaricati i container da una nave portacontainer; i container mica sono tutti uguali. Ci sono quelli che pesano di più e quelli che pesano di meno, quelli che devono essere sbarcati prima e quelli dopo, quelli che non possono stare vicini ad altri per motivi di sicurezza, e così via. Per questo il mio è un lavoro molto importante, serve un’attenta analisi dei carichi e una capacità di programmare dove andranno posizionati i contenitori. Se mi passate l’esempio è come giocare una partita a scacchi ogni volta che devo progettare come caricare o scaricare una nave.

Carrellista


Ciao mi chiamo Francesco e sono un carrellista. Cosa significa? Significa che il mio lavoro è quello di guidare un carrello elevatore che in gergo tecnico è chiamato “muletto”. Ma non lo guido soltanto; con le sue forche (due specie di “dentoni” che si trovano davanti al carrello) sollevo e trasporto merci per tutto il terminal. Movimentazione di merci e carichi. Lavorare all’interno di un terminal è sicuramente un bel modo di sperimentare il team working: si tratta di un lavoro di squadra dove ognuno, a partire dalla propria specializzazione e competenza, collabora al raggiungimento del risultato. Il mio è un ruolo di grande responsabilità che richiede accuratezza, precisione e la capacità di valutare i rischi che si possono presentare durante il trasporto delle merci.

Supervisor Control Room


Ciao sono Marco, un Super - Visor. Come vedi, già nel nome del mio lavoro c’è la parola “Super” e ti assicuro che se non sei così (Super) è davvero difficile fare questo mestiere. Io lavoro in una Control Room, un ufficio pieno zeppo di aggeggi elettronici come computer, telecamere, ricetrasmittenti e da qui organizzo il lavoro di decine di persone e mezzi. Devo essere abile ad interpretare quello che vedo nei monitor o sento dalla voce gracchiante delle ricetrasmittenti in modo da agire rapidamente e far lavorare al meglio i Team operativi che scaricano e caricano container. Devo inoltre essere molto attento nel coordinare le persone che dipendono da me, così da garantire il rispetto dei piani di imbarco delle navi, della della sicurezza e dell’efficienza del terminal.

Foreman


Buongiorno, il mio nome è Alfio, e sono il responsabile di un gruppo di lavoro sul piazzale. Mi piace il mio lavoro, perché sono sempre in contatto con i miei colleghi e decido insieme a loro come risolvere i piccoli e grandi problemi che si presentano ogni giorno. “Ad ogni domanda ci deve essere la risposta giusta” è il mio motto. Questa professione si svolge su turni (il terminal è operativo 24 ore su 24) e quindi mi capita di lavorare quando tu stai beatamente dormendo nel tuo lettino oppure di riposarmi quando, magari, stai facendo lezione in classe.

Addetta alla documentazione


Eccomi qua, sono Annalisa e mi occupo della documentazione. Magari immagini la mia scrivania piena di fogli di carta, registri, cartelle, raccoglitori... beh, no, non proprio. Io lavoro moltissimo con il computer e gestisco da lì la maggior parte dei documenti che sono necessari, certo, a volte bisogna stamparli, ma rispetto a qualche anno fa la quantità di carta è diminuita notevolmente. Ma forse ti chiederai di cosa parlano i documenti di cui mi occupo? Riguardano i container: da dove arrivano, dove vanno, quali merci trasportano, chi li deve ritirare e così via, è un lavoro che richiede molta attenzione e precisione; tutti questi documenti prendono il nome di “way bill” e rappresentano il “passaporto” dei contenitori.

Operatrice EDP


Hai presente quando ti si blocca un programma e non sai cosa fare? Ecco, in quel caso devi chiamare me: sono Livia, operatrice EDP. Prima di tutto ti spiego cosa vuole dire EDP: EDP, è l’acronimo di Electronic Data Processing, ovvero l’utilizzo di computer per mettere in ordine, controllare e archiviare dati di qualsiasi tipo. E prova ad immaginare quanti di questi dati devono gestire i computer di un terminal: miliardi! E il bello è che sono gestiti da una rete di PC, tutti collegati tra di loro che, a loro volta, sono collegati ai mezzi operativi, ai PC dei clienti, dei fornitori e via discorrendo. Tutto deve funzionare al meglio: i programmi devono girare senza intoppi, altrimenti sono guai. E il mio compito è proprio questo:mantenere la perfetta efficienza dei sistemi informatici assicurandomi che i dati siano a disposizione di chi ne ha bisogno.

Rizzatore


Twist-lock, bridge, golfari, tornichetti, ma anche rizze metalliche, tenditori, aste, ganci, tacchi di legno, cinghie in cordura. Nomi strani, vero? Beh, questo è il mio mondo, il mio lavoro: mi chiamo Ettore e faccio il rizzatore. Il che significa che il mio compito è quello di fissare (e anche sbloccare) ogni container imbarcato sulla nave, in modo che resti ben fisso durante il trasporto via mare. I nomi che ti ho citato prima sono quelli degli strumenti che servono al rizzaggio, ovvero l’insieme di tutte le operazioni che permettono un corretto fissaggio del carico: da questo dipende la sicurezza dell’intera nave e del suo equipaggio, il mio è un lavoro di grande responsabilità. Pensa che ogni volta che fissiamo un container lo blocchiamo con rizze che sono in grado di sopportare per 3 volte il peso del container stesso. Se un giorno vorrai fare il mio lavoro ricorda che dovrai seguire un lungo periodo di preparazione, che è un mestiere fisicamente impegnativo e che richiede particolare attenzione e cura per evitare che il materiale utilizzato per il rizzaggio danneggi le merci. E te lo confesso: a me piace moltissimo.

Operation Manager


Buongiorno, sono Simone CTOM del Terminal Container di La Spezia e ho giusto 2 minuti per spiegarti in cosa consiste il mio lavoro. Parto da un esempio sportivo, in maniera che sia più chiaro il mio ruolo: io rappresento “l’allenatore” della “squadra” che ogni giorno gioca la sua partita nel Terminal. Cosa chiedo ai miei giocatori? Chiedo che siano preparati, che abbiano ben presente qual’è la loro posizione in campionato e come possano migliorarla partita dopo partita. Devo essere sicuro di avere a disposizione i campi per allenarmi, dei vice in grado di seguire la preparazione dei vari ruoli. Devo sapere cosa fanno le squadre avversarie, saper parlare con i tifosi e con il presidente. Devo motivare il mio team, sgridarlo o premiarlo quando serve e devo cercare di vincere, sempre, il che, in un terminal container, significa scaricare più contenitori, nella maniera più efficiente e sicura possibile, consegnandoli il più velocemente al cliente finale. Non è un lavoro semplice ed ho studiato molto per poterlo fare, a dire il vero continuo anche ora perché bisogna essere sempre aggiornati.

Ormeggiatore


Ciao, mi presento: sono Gavino e di mestiere faccio l’ormeggiatore. Ma cosa fa l’ormeggiatore? Fa attraccare, nel modo migliore, la nave in arrivo alle banchine e non è una cosa semplicissima quando hai a che fare con “bestioni” che pesano migliaia di tonnellate. Non si tratta solo di legare le cime alle bitte o agli anelli, bisogna anche stare attenti e controllare le navi già attraccate, che devono restare in sicurezza per tutta la durata della sosta in porto; se il tempo cambia e aumenta il vento o il moto ondoso, bisogna essere sempre pronti ad intervenire: da noi ormeggiatori dipende la sosta in porto della nave in condizioni di sicurezza. Interveniamo anche quando la nave parte, con le operazioni di disormeggio, liberando quest’ultima dagli ormeggi ed aspettando alla banchina che il natante si allontani dalle acque del porto e prenda il mare.

Pilota di Porto


È un lavoro bellissimo, pieno di responsabilità, di conoscenza, di sensibilità. Ogni volta si lavora con navi diverse, in condizioni diverse, ogni giorno è differente da quello che l’ha preceduto, questo è il mestiere di Pilota di porto... Ma che maleducato... Ho cominciato a parlare del mio lavoro senza nemmeno presentarmi: sono Raul, e lavoro al Porto di Ravenna. Detto in due parole il Pilota di Porto è colui che viene imbarcato per facilitare l’arrivo e la partenza delle navi nei porti. In realtà la cosa è molto più complicata: innanzitutto si deve studiare un sacco e sostenere molti esami. Io ho studiato all’Istituto Nautico e sono diventato Allievo Capitano di Lungo Corso e poi, dopo un esame sono diventato Aspirante Capitano di Lungo Corso. Altro studio, altro esame e finalmente sono diventato Capitano di Lungo Corso. E questo è solo l’inizio perché, poi, tutto il resto è esperienza: salire e scendere dalle navi (passando dalla Pilotina - l’imbarcazione con cui i Piloti si muovono - alla nave e viceversa), capire come manovrano, cosa trasportano e, intanto, conoscere sempre meglio il porto in cui si opera: fondali, banchine, venti. Diciamo che il mio lavoro è quello di consigliere del comandante della nave: salgo a bordo e gli fornisco tutte le informazioni utili per portare la nave ad attraccare in sicurezza, suggerisco le rotte da seguire e lo assisto nelle manovre da eseguire.

Pilota di Rimorchiatore


Cosa raccontarvi della mia professione? Piloto un’imbarcazione (il rimorchiatore) che è specializzata nel traino e la spinta delle navi. Comando un equipaggio addestrato con molta cura, preparato professionalmente che, spesso, deve affrontare le situazioni più disparate, talvolta estreme, trovandosi a manovrare in condizioni meteo-marine avverse. Il rimorchiatore che comando è in grado di compiere un gran numero di operazioni: rimorchio portuale, servizio offshore, altura, salvataggio e recupero navale. Il mio lavoro è necessario alle manovre di entrata ed uscita delle navi, specialmente di grande tonnellaggio, che trasportano merci pericolose negli spazi acquei ristretti di porti e banchine, scongiurando il pericolo di incidenti. A volte le manovre da eseguire sono così complesse che più rimorchiatori possono partecipare contemporaneamente alla medesima operazione.

Comandante della Nave


Permettimi di presentarmi: sono il Comandante Raffaele P. e il mio lavoro è quello di comandare le navi. Hai mai sognato di comandare una nave? Io si, fin da bambino e ora, dopo anni di studio e di navigazione posso farlo. Forse ti chiedi quali siano i compiti di un comandante? Beh, te lo dico io, tantissimi; non basta, come qualcuno crede, dirigere la nave dal porto di partenza a quello di arrivo, la nave la devi conoscere nei minimi dettagli, come del resto l’equipaggio. Un comandante a bordo della sua imbarcazione è colui che rappresenta il proprietario della nave (armatore), è responsabile di ogni aspetto della navigazione, della sicurezza a bordo, del carico che trasporta. È anche un po’ poliziotto e un po’ sindaco e può (in specifici casi) celebrare matrimoni, nascite e... funerali.

Rallista


Eccomi qua, sono Nicola, ti ha già incuriosito il mio lavoro? Hai letto bene? “Rallista”. Attenzione non “Rallysta” con la “Y”, quello fa le corse in auto, io guido il trattore a ralla, una motrice, all’interno del terminal portuale, e di correre non ci penso proprio perché la cosa a cui devo stare più attento è la sicurezza: quelle delle persone che lavorano insieme a me nel piazzale e quella della merce che si trova nei contenitori che trasporto tutto il giorno. Si, perché è proprio questo il mio mestiere: spostare i container con il mio trattore.